Consigli

Perché controllare l'INCI e come leggere correttamente le etichette

Data di scadenza, modalità di utilizzo e, soprattutto lista degli ingredienti: sono queste le informazioni contenute nell'etichetta dei cosmetici come fondotinta, creme, shampoo e tutti i prodotti di igiene personale. Ma come si leggono le etichette dei cosmetici? Cosa significa controllare l'INCI? E quali sono gli ingredienti da evitare nelle creme? Ecco tutti i nostri consigli.

Con il contributo esperto di:
27 giugno 2024
Inci cosmetici

Spesso si pensa che i prodotti cosmetici siano solo trucchi, profumi e tutti gli articoli per la cura della bellezza. Non dimentichiamoci, però, che anche i prodotti per l’igiene personale, come i dentifrici, gli shampoo, i prodotti solari o i semplici saponi sono cosmetici. Tutti questi prodotti sono normati dal regolamento europeo 1223/2009 e devono rispettare allo stesso modo quanto indicato dalla normativa, anche in tema di etichetta. Quest’ultima contiene molte informazioni utili, come la data di scadenza e le modalità di utilizzo, spesso però accompagnate da dichiarazioni poco veritiere usate a scopo di marketing che bisogna “prendere con le pinze”. Tra le informazioni importanti e obbligatorie c’è la lista degli ingredienti. Ma che cos'è l'INCI? E come si leggono le etichette dei cosmetici? Torna all'inizio

INCI: significato

Il termine INCI viene spesso menzionato, soprattutto in rete, in relazione alla sicurezza dei prodotti cosmetici. Ma cosa significa esattamente? INCI è l’acronimo di “nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici” e indica la modalità in cui tutti gli ingredienti usati nei prodotti cosmetici devono essere indicati nella lista degli ingredienti. Ciò rende riconoscibili in tutta Europa, ma anche in gran parte del resto del mondo (con alcune eccezioni in relazione a specifiche sostanze), gli ingredienti presenti nei prodotti.

A titolo di esempio, nelle liste degli ingredienti presenti sulle etichette, l’acqua (una delle sostanze più usate nei prodotti) deve essere riportata come “aqua”, la glicerina come “glycerin”, l’ossido di zinco come “zinc oxide” e così via.

Esiste un database europeo chiamato Cosing che raccoglie tutte le migliaia e migliaia di ingredienti nei prodotti cosmetici, indicandone le funzioni e, se esistenti, le restrizioni d’uso in termini di concentrazioni massime consentite o tipologie di prodotti in cui non è consentito utilizzarle.

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Come controllare l’INCI: cosa sapere e qualche "trucchetto" utile

La lettura della lista degli ingredienti cosmetici non è cosa semplice, soprattutto all’inizio. Non solo perché bisogna familiarizzare con i nomi INCI che sono composti da molte lettere e sillabe poco usate nella lingua italiana, ma anche perché alcuni ingredienti hanno dei nomi molto lunghi a volte composti da più diciture unite tra loro come, ad esempio, quello di uno dei filtri solari più usati nelle creme solaribis-ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine. Le cose vengono rese ancora più complicate dalla dimensione dei caratteri, generalmente molto piccola con cui vengono riportati gli elenchi di nomi INCI in etichetta. Nel peggiori dei casi, anche il colore del carattere su uno sfondo di colore simile rende il tutto ancora più ostico, quasi respingente.

Nei nostri test comparativi, valutiamo sempre  le etichette anche considerando la leggibilità dell’INCI, per cui sappiamo che in alcuni casi la lettura è resa molto difficoltosa e per niente facilitata.  Pur essendo a conoscenza di questi limiti che non dipendono dai consumatori, il nostro consiglio è quello di iniziare a familiarizzare con le liste degli ingredienti dei prodotti, partendo da quelli che avete a casa. Noterai che quasi sempre, al primo o al secondo posto dell’elenco, è presente l’acqua (aqua): questo perché tale elemento è quello maggiormente presente in termini di quantità nei prodotti cosmetici (creme, shampoo, balsami ecc.) e la lista degli ingredienti, infatti, segue un ordine decrescente in funzione della quantità in cui le sostanze vengono utilizzate. Questo è valido fino all’1%, da questo livello in poi l’ordine può essere casuale. E’ bene sapere questo dettaglio, soprattutto nel caso in cui la nostra intenzione di acquisto si basi sulla presenza di specifici ingredienti strillati in pubblicità ed etichetta. Verificando dove questi ingredienti si posizionano nell’elenco, scoprirai molto probabilmente che, ad esempio, olio di argan o di mandorla vantati sulle confezioni sono presenti in quantità irrisorie o irrilevanti, poiché presenti a metà o nella seconda metà dell’elenco. In sostanza, la base che costituisce essenzialmente un prodotto è fatta dagli ingredienti presenti ai primi posti.

La seconda cosa da sapere è che tutte le sostanze vegetali sono riportate con il nome botanico della pianta, per cui se siamo attratti da questa tipologia di ingredienti (che sappiamo essere molto sfruttata per fini di marketing dall’industria cosmetica) potremmo partire con il conoscere il loro nome per poi cercarli nell’elenco degli ingredienti. Citiamo di seguito i più noti e diffusi: l’olio di mandorle dolci è prunus amygdalus dulcis oil, quello di argan è argania spinosa kernel oil, il burro di karité è  butyrospermum parkii butter, l’olio di cocco è cocos nucifera oil.

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INCI dannosi? Ridimensioniamo la questione

Dobbiamo partire con una premessa importante: la maggior parte dei prodotti cosmetici in commercio è sicura e molti degli allarmismi che circolano (soprattutto sul web) non sono fondati. Tra le migliaia e migliaia di ingredienti impiegati dall’industria cosmetica, pochissimi sono da evitare per motivi precauzionali di sicurezza e tra questi, alcuni lo sono solo per alcuni soggetti particolarmente sensibili.

Attraverso i nostri test, osserviamo che gli ingredienti scomodi spariscono man mano dalle formulazioni, addirittura prima che dei provvedimenti vengano presi dalla Commissione Europea nel vietarli definitivamente.

Di seguito indichiamo gli ingredienti che consigliamo di evitare, soprattutto nelle creme e in tutti gli altri nei prodotti destinati a rimanere in contatto con la pelle (quindi non a risciacquo), e il perché:

  • I conservanti propylparaben e butylparaben e i filtri solari homosalate, benzophenone-3 e ethylhexyl methoxycinnamate, poiché sono considerati dei potenziali interferenti endocrini.
  • Il conservante triclosan, tutt’ora ammesso solo in pochi prodotti (tra cui dentifrici e deodoranti), poiché può aumentare l’antibiotico-resistenza dei batteri e contribuire all’insorgenza di allergia, oltre ad essere considerato un sospetto potenziale interferente endocrino.
  • Il filtro solare octocrylene, il cui uso desta preoccupazioni non solo in relazione al suo impatto ambientale, ma anche per suo potenziale allergenico in caso di utilizzo mentre è in corso un’assunzione di farmaci antinfiammatori e per il fatto che nel tempo può degradarsi “trasformandosi” in benzophenone-3, un potenziale interferente endocrino.
  • Gli oli minerali nei prodotti per labbra, come burrocacao e rossetti perché tali ingredienti (come ad esempio, paraffinum liquidum, cera microcristallina, microcrystalline wax) potrebbero contenere residui indesiderati non sicuri e dato il rischio elevato di ingestione accidentale di questi prodotti (per la loro zona di applicazione) meglio evitarli.
  • Il biossido di titanio nei dentifrici, già vietato nei prodotti alimentari per motivi di sicurezza  ma ancora ammesso nei cosmetici a contatto con le mucose.
  • Le 24 fragranze allergenichese si è soggetti allergici, sono invece da evitare sempre nei prodotti per bambini per non esporli al rischio di sensibilizzazione.
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Come sono gli INCI di creme, fondotinta e shampoo?

Come abbiamo spiegato sopra, per tutti i prodotti cosmetici l’elenco INCI segue un ordine decrescente in base alla quantità in cui le sostanze sono presenti e l’acqua è per quasi tutti i prodotti l’ingrediente maggiormente presente. Vediamo nel dettaglio come controllare l'INCI di creme viso, creme, fondotinta e shampoo.

INCI creme

Nel caso delle creme, sia nelle creme viso che nelle creme corpo  l’INCI prevede quasi sempre l’acqua come primo ingrediente che costituisce circa il 60-70% del prodotto, a cui seguono gli ingredienti idratanti/umettanti, quelli “grassi” (occlusivi ed emollienti) e gli agenti condizionanti seguiti da quelli tecnologici (emulsionanti e conservanti) ed è solo a questo punto che in genere troviamo quelli vantati dal marketing, più spesso i vari ingredienti di origine naturale oppure  gli “attivi” molto popolari (ad esempio acido ialuronico, vitamine ecc. ), poco prima di profumi e fragranze che infatti vengono impiegati in quantità minime.

INCI fondotinta

Nel caso dei fondotinta, gli ingredienti possono essere molto diversi tra loro a seconda consistenza con cui viene formulato il prodotto, ovvero fluida (cremosa, liquida, mousse) oppure in polvere (sia libera che compatta). I fondotinta liquidi sono quelli più diffusi. Gli ingredienti alla base sono siliconi (ad esempio dimethicone, cyclopentasiloxane) e acqua, seguiti da emulsionanti, agenti filmogeni, emollienti/idratanti, infine i pigmenti e coloranti (questi ultimi indicati con un codice alfanumerico che inizia con CI ) e i conservanti. I fondotinta in polvere, invece, sono essenzialmente costituiti ingredienti di “riempimento”, come ad esempio il talco, la mica e amidi (in etichetta rispettivamente indicati come talc, mica e starch) , che rappresentano la base del prodotto e permettono la dispersione dei pigmenti colorati (come iron oxide yellow – red – black), attenuando anche l’intensità della colorazione del prodotto finito. Sono presenti anche degli agenti assorbenti (ad esempio kaolin e calcium carbonate) e leganti (come siliconi e oli minerali) che tengono insieme il prodotto e fornendo al contempo anche un po’ di idrorepellenza. Nonostante nelle formulazioni dei fondotinta in polvere non ci sia acqua (elemento fertile per la proliferazione di microrganismi indesiderati),  possono essere presenti dei conservanti. 

INCI shampoo

Cambiando completamente scenario, vediamo come è composto generalmente l’INCI di uno shampoo: al primo posto c’è l’acqua che costituisce anche più dell’80 % del prodotto. La seconda classe di ingrediente maggiormente presente sono i tensioattivi, ovvero quelle sostanze che permettono di “lavare”, come il sodium laureth sulfate e il sodiul lauryl sulfate, noti anche come SLES e SLS ed erroneamente additati di essere nocivi. Infine seguono gli ingredienti condizionanti (che rendono i capelli più “morbidi”), quelli schiumogeni, i profumi e i conservanti.

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Consigli e raccomandazioni

La lettura dell’INCI rappresenta un valido strumento per familiarizzare con la composizione dei prodotti cosmetici e scovare gli inganni o i trucchetti del marketing riguardo alla presenza (spesso non rilevante) di ingredienti vantati. Ma è importante tenere a mente una cosa: non è plausibile concludere nulla sull’efficacia di un prodotto basandosi solo sulla lettura della lista degli ingredienti. Scientificamente e tecnicamente non è una cosa possibile. L’INCI ci dice quali ingredienti sono stati utilizzati e ci dà un’idea di che cosa costituisce la “base” del prodotto, ma nulla ci dice né sulle esatte quantità, né su come i singoli ingredienti interagiscono tra di loro, né tanto meno su quale sarà l’effetto del prodotto finito sulla pelle o sui capelli dopo l’applicazione. Per sapere se un prodotto funziona, al di la delle esperienze personali di ognuno di noi, è necessario testarlo in laboratorio attraverso metodiche precise. Quindi diffida di chi stila classifiche sulla presunta efficacia dei prodotti solo sulla base degli INCI. Al di là della scorrettezza, in alcuni casi ciò potrebbe rivelarsi anche pericoloso, come nel caso di classifiche su creme solari con protezione molto alta in cui le uniche consigliate sono spesso quelle che contengono solo filtri minerali, ma grazie alla nostra esperienza di test, sappiamo che raramente una crema solare con soli filtri minerali (o fisici) può coprire tali livelli di protezione solare. Torna all'inizio